Ripley su Netflix: il truffatore diventa la star di una serie vuota
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Il ritorno di Tom Ripley
Tom Ripley, il personico iconico creato da Patricia Highsmith, ritorna sullo schermo, questa volta su Netflix, nella versione di Steven Zaillian, il celebre regista e sceneggiatore con un Oscar per Schindler’s List. Questa serie, divisa in 8 episodi di un’ora ciascuno, presenta una versione del truffatore e assassino molto diversa da quella del film di Anthony Minghella, che ha avuto un grande successo nel passato.
Un percorso in bianco e nero
La storia di Ripley, che ha attraversato decenni e diversi media, viene presentata in questa serie in modo languido e spesso inerte, in un percorso in bianco e nero. Da un rozzo imbroglione, Ripley si trasforma in un assassino seriale, con una vista sul Canal Grande. Tuttavia, nonostante le premesse interessanti, la serie sembra essere sontuosamente vuota.
Il confronto con le precedenti versioni
La versione di Ripley presentata in questa serie su Netflix è molto distante dalla trasposizione più amata del primo romanzo della saga, che ha visto come protagonisti la trinità giovane del cinema di allora: Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow. Anche le versioni di Wim Wenders e Liliana Cavani non sembrano trovare punti di contatto con quella attuale. La serie sembra aver perso l’essenza del personaggio, rendendo Ripley una figura piatta e priva di spessore.