Capitolo 2: La Danza delle Luci

Isabella viveva in un piccolo appartamento nel quartiere di Trastevere. A differenza di Luca, non era nata a Roma ma era arrivata in città all’età di dieci anni, quando sua madre aveva ottenuto un posto come insegnante di letteratura all’università.

Il suo risveglio era sempre lo stesso: la luce filtrava attraverso le tende di lino, creando danze d’ombra sul soffitto affrescato. Ama la sua stanza, con i suoi mobili d’epoca e le foto dei viaggi che aveva fatto con la sua famiglia. Ogni dettaglio raccontava una storia, e Isabella spesso si perdeva in quei ricordi.

Mentre la macchinetta del caffè borbottava in cucina, Isabella si vestiva, optando spesso per vestiti leggeri e colorati che riflettevano il suo spirito libero. Amava la moda, ma non seguiva le tendenze; piuttosto, si lasciava guidare dal suo istinto e dal suo umore.

Terminata la colazione, si sedeva al suo piccolo scrittoio, aperto su una finestra che dava su una stradina acciottolata. Lì, iniziava il suo rituale quotidiano di scrittura. Scrivere era la sua passione, il modo in cui metteva ordine nei suoi pensieri e dava voce alle sue emozioni. Stava lavorando a una raccolta di racconti brevi, ispirati alle persone che aveva incontrato e ai luoghi che aveva visitato.

Quel giorno, però, le parole faticavano a fluire. Sentiva un senso di inquietudine, come se qualcosa stesse per accadere, anche se non sapeva cosa. Decise di fare una pausa e di andare a fare una passeggiata.

Trastevere era sempre stato il suo quartiere preferito. Le stradine strette, i vicoli pieni di piante rampicanti e i piccoli bar dove si poteva bere un caffè e osservare la vita che scorreva erano la sua medicina. Ogni angolo nascondeva una storia, e Isabella amava scoprirle.

Mentre camminava, i suoi pensieri andavano a Marco, un vecchio amico di scuola con cui si era recentemente rincontrata. Avevano trascorso un pomeriggio insieme, raccontandosi le novità e ridendo dei vecchi tempi. Marco le aveva parlato di un viaggio al mare con un gruppo di amici e le aveva chiesto se volesse unirsi. Isabella non aveva ancora dato una risposta. Non era sicura di voler trascorrere un weekend con sconosciuti, ma qualcosa la spingeva a considerare l’idea.

Dopo aver vagato per un po’, si ritrovò in una piccola piazza. Si sedette su una panchina, guardando i bambini che giocavano e le coppie che camminavano mano nella mano. Chissà, pensò, forse quel viaggio potrebbe essere l’inizio di una nuova avventura.